Segnaliamo un breve articolo del presidente Andrea Fiamma, appena apparso sul suo blog personale, dal titolo La nostra provocazione per il sociale, che facciamo seguire qui.
Volevo riflettere su una questione, alla quale, forse, essendo interessato in prima persona, sono tentato di dare un peso eccessivo. Mi riferisco alla provocazione di Officina Ortona in merito alle ripetizioni gratuite che da qualche tempo stiamo "offrendo" e alle quali abbiamo registrato una risposta pressocchè nulla. Premetto che a me personalmente e all'officina stessa non interessa farci mera pubblicità nè tentare di cooptare ragazzi perchè siamo un'associazione culturale senza scopo di lucro o secondi fini che non siano la promozione delle attività giovanili e del fermento delle intelligenze. L'idea delle ripetizioni è sorta tempo fa poichè abbiamo notato come troppo spesso si combinano alcuni elementi importanti:
1) Ragazzi che hanno difficoltà con lo studio.
2) Mancanza di tempo in familia da dedicare a seguire il figlio.
3) Mancanza di denaro da investire nelle ripetizioni del figlio.
Accade che i genitori o lavorano o, per un valido motivo qualsiasi, a casa non hanno qualcuno che sia disponibile a seguire i propri figli oppure non hanno condizioni economiche tali da permettersi delle ripetizioni e così i ragazzi rimangono fermi al palo, con i loro problemi, insoddisfazioni e voglia di lasciare la scuola. Parallelamente questo servizio, che tempo fa veniva erogato puntualmente dai salesiani di Don Bosco, oggi sembra in disuso o, quantomeno, poco "in voga". Nasce così un'idea che pur non essendo una novità assoluta nella nostra Ortona, costituisce oggi una forte provocazione a chi pensa che il movente di un qualsiasi lavoro sia il denaro e che la cultura stessa per sussistere debba veicolarlo. La qualità dei nostri aiuti non sarà certo degna dei palati più fini perchè siamo studenti noi stessi. Eppure troppo spesso i ragazzi delle scuole superiori in difficoltà non hanno bisogno di un professore geniale che li segua nelle ripetizioni, ma di un loro "compagno" con cui camminare nello studio, senza soffrire. Mi spiace che Ortona non abbia accolto le nostre idee, non ci abbia sostenuto e tutto sia passato così, in silenzio. Evidentemente i genitori sono contenti così, di questo studio, di questa società, di questa scuola o, più radicalmente, dimostrano di non avere fiducia nel sociale e nelle capacità dei ragazzi, "i propri" e quelli dell'Officina. Ma neanche questa sembra essere una novità.
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