sabato 28 febbraio 2009

Cemento

Regione Abruzzo
Provincia di Chieti
Comune di Ortona
Banca Popolare di Lanciano e Sulmona


respiri di scena

rassegna di teatro contemporaneo
terza edizione 2009

direzione artistica e organizzativa
Teatro del Krak

Teatro Tosti - Ortona

27 febbraio ore 21.15
terrateatro - Giulianova (Te)

Cemento


con Cristina Cartone e Ottaviano Taddei
costumi di terrateatro
scenografia e oggetti di Francesco Maria Di Bonaventura
musiche eseguite dal vivo da Alessio Fratoni
disegno luci di Tea Primiterra
adattamento teatrale e regia di Ottaviano Taddei


La storia di Pietro Di Donato ci racconta un'intera epoca, quando gli emigranti italiani attraversavano l'oceano per raggiungere “la Merica”. Aveva appena dodici anni che suo padre, muratore, morì sul lavoro a causa di un crollo di un edificio. Era il venerdì santo del 1923. La fatica dovuta alla perdita del padre, i sette piccoli fratelli bisognosi di essere accuditi, costringono Pietro ad iniziare il lavoro di muratore a quella giovane età.

La vicenda che intendiamo raccontare con lo spettacolo “Cemento” parte proprio dalle condizioni dei migranti italiani, dai soprusi ricevuti sul posto di lavoro, dai salari bassi, dalle condizioni precarie in cui si guadagnavano il pane. Sembrano argomenti attuali, che ripropongono lo spinoso tema del mondo dei diritti legati lavoro. Questa, in più, è una storia rude come un pezzo di granito, dove ritroviamo le nostre radici, dove il popolo dei muratori lotta contro la materia e contro il fato, sostenuto dalle forze elementari della sua stessa primitività e della fede in Dio. E il mondo di cui parliamo è un mondo oscuro, sordo, umile, nascosto, ignorato, che tenta di esprimersi a fatica per trovare una dimensione. Ma è anche un mondo in cui si parla il linguaggio della solidarietà, quella dei “paesani” , gente semplice costretta, come i genitori di Pietro, a lasciare l'Italia; in cui le tradizioni, i canti, le credenze, sono le stesse abbandonate nel paese natio. Sembra essere il medesimo racconto delle migliaia di immigrati di oggi, che muovono da ogni parte del mondo per cercare fortuna. Gli avvenimenti si snodano, sulla scena, nell'arco di una giornata di lavoro, nella quale il piccolo Pietro è accudito, guidato, educato da Vincenzo detto Nasone, un vecchio muratore, amico fraterno e paesano del padre._Un'intera giornata, dove i due protagonisti, attraverso le sottolineature dal vivo di musiche evocatrici, lasciano spazio al racconto degli avvenimenti della famiglia Di Donato, una fra le tante, che a stento vive sullo sfondo dei grattacieli di New York e della grandiosità americana in costruzione. Una fatica che diventa anche sogno, gioco, poesia, consegnando nelle mani di un bambino non solo il destino di un'intera famiglia, ma anche il grido di speranza dei miseri della terra, dei Poveri Cristi. Ottaviano Taddei


Biglietto unico € 5,00

info: 389/8331636

Teatro del Krak
corso Matteotti, 106 - 66026 Ortona (Ch)
www.teatrodelkrak.it
http://teatrodelkrak.blogspot.com/
info@teatrodelkrak.it

Ideazione e progettazione: Antonio Tucci
Organizzazione: Alessandra Angelucci
Ufficio stampa: Daniela Cesarii

5 commenti:

Anonimo ha detto...

A chi può interessare il vostro Massimo lascerà il centro democratico con altri membri che hanno preso già la stessa decisione e scenderanno in campo contro, per una politica non consapevole di quello che fanno, e non idonea nella nostra città..senza offesa vorrei dire a Massimo che ha fatto una giusta scelta...Massimo sono Domenico della Destra noi ti aspettiamo se vuoi.

Anonimo ha detto...

VI DEFINITE APOLITICI MA SECONDO VOCI LA SETTIMA SCORSA AVETE TENUTO UNA RIUNIONE PER DECIDERE CHI DI VOI MANDARE ALLO STAFF DI ORTONA AMBIENTE...BRAVI....

Tatone Massimo ha detto...

come come Carlo??? spiegami bene questa cosa sulla mia email: maxt075@gmail.com

Anonimo ha detto...

certo di spiego tutto e poi si definisco apolitici....e ti dirò di più si tratta della questione di Ortona ambiente....ti mando l'email....

Unknown ha detto...

A me sembra che qui ci sia qualcuno che la politica vuole infilarla di mezzo a forza. Probabilmente dà fastidio proprio la nostra attività culturale e indipendente dai giochetti in cui tentate di inghiottirci.
Pessimo tentativo e provocazione vuota.